Lo Giuro!

Da sempre sono stata una grande sognatrice. Di sogni ne ho fatti tanti, davvero molti, ma il più grande è quello di entrare a far parte dell'Esercito Italiano. Mi aspetta una strada molto lunga ed in salita che sono disposta a percorrere a qualunque costo! 
Diventare un'Allieva dell'Accademia Militare di Modena significherebbe essere la ragazza più felice ed orgogliosa sulla faccia della terra; ho voglia di mettermi in gioco, di testare la mia volontà di diventare un futuro Ufficiale, di servire ed onorare il mio paese.
Credo fermamente nei valori dettati dall'Etica Militare, quali la Patria e l'Onore, e sento di essere motivatissima per questa mia scelta molto audace.



Dal punto di vista storico, l’ingresso delle donne nelle Forze Armate ha costituito un evento che è stato una vera conquista in una società che per moltissimo tempo è stata fortemente e unicamente declinata al maschileIn passato, durante la Repubblica Sociale Italiana vi era il Corpo Femminile Volontario per i Servizi Ausiliari delle Forze Armate Repubblicane noto come Servizio Ausiliario Femminile. Le appartenenti al corpo erano equiparate al grado di sottotenente ed indossavano uniformi militari. Il servizio militare femminile effettivo, su base volontaria, è stato introdotto con la legge 20 ottobre 1999 n. 380, che stabilì la possibilità di arruolamento delle donne. Ciò ha fatto dell’Italia l'ultimo paese membro della Nato a consentire l'ingresso delle donne nelle Forze Armate. 


Ad oggi, abbiamo innumerevoli donne a servizio dello Stato (anche all’estero), alcune delle quali hanno lasciato la loro testimonianza. Lo stesso Primo Caporal Maggiore Veronica Matricardi in un'intervista rilasciata a Grazia, fa notare che
"I ruoli che ricopriamo sono molteplici, noi donne svolgiamo le stesse mansioni dei colleghi, sia in ambito operativo chelogistico, condividendo quindi gli stessi obiettivi. Siamo semplicemente soldati
consapevoli di indossare la stessa uniforme: abbiamo donne che pilotano
elicotteri, donne fucilieri e donne alla guida di uomini. In Gulistan il mio Reggimento ha ricostruito una scuola femminile che era stata distrutta, è stata un’ opera importantissima che ha permesso di fare passi in avanti verso l’emancipazione femminile in Afghanistan. E’ uno di quei traguardi che mi rende
fiera di ciò che faccio". 

Credo sia fondamentale essere coraggiosi e credere in se stessi, sentirsi soddisfatti di ciò che si fa, sapendo di aver dato tutto e aver fatto del proprio meglio: lo sforzo e il duro lavoro sono un ponte tra i sogni e la realtà! 
Spesso e volentieri, immagino il giorno in cui raggiungerò il mio obiettivo insieme a quello del giuramento, in cui io stessa potrò pronunciare la fatidica formula: "LO GIURO!” insieme a molti altri ragazzi e ragazze che hanno lottato per ottenere quel tanto atteso posto. 

Da mesi mi sto preparando, soprattutto sul piano fisico, per superare le prove richieste dal Concorso: corsa di mille metri in un massimo di 4,30 minuti, salto in alto di 1 metro, un minimo di 15 flessioni o addominali...
Oltre a queste prove fisiche, vi sono anche altri test da superare: test di cultura generale (120 domande), prova orale di matematica e lingua straniera, tema di italiano, colloquio con lo psicologo, visite mediche e tirocinio.  Esercitarsi quasi tutti i giorni è molto stancante, ma devo riuscire a superare questi “ostacoli” per entrare in Accademia. In fondo, volere è potere e ad ogni sforzo corrisponde una ricompensa. 


A volte mi è capitato -e sono sicura che capiterà di nuovo- che mi sia sentita abbattuta, ma grazie a persone speciali che mi sostengono ho sempre riacquistato la mia forza, ripetendomi molto spesso che “chi osa vince” ed io VOGLIO VINCERE!
Sono disposta ad abbandonare la mia quotidianità, la mia famiglia, i miei amici e le mie abitudini pur di realizzarmi. Può sembrare esagerato che a 18 anni sia così ambiziosa e così decisa ad intraprendere questa strada, ma è questo quello che desidero.
Come recita l'Inno dell'Accademia Militare, voglio essere parte di “un'unica Schiera, una Schiera di mille soldati”. 

Spero che queste mie parole siano di incoraggiamento per chi ha un obiettivo o per chi già sta combattendo per raggiungerlo.

Elena Marchetti

Commenti